Psicologia e Sport

“Voglio andare al campo!”, “Oggi mi alleno”, “Mamma, dai che iniziano gli allenamenti!” sono le frasi che i nostri ragazzi, i nostri bambini e i nostri piccoli ci portano anche in questi giorni, dove trovare il giusto equilibrio tra conosciuto, quotidiano e “normale” e incerto, preoccupante e “nuovo” risulta sempre più complesso.

Eppure la loro voce arriva ferma e sicura; e il messaggio è chiaro: questo è quello che si deve fare, questo è quello che voglio fare!

Ecco quindi che la straordinaria passione per il gioco e per la voglia di divertirsi delle generazioni più giovani divengono le reali guide attraverso le fatiche del momento, soprattutto per chi ha un po’ di polvere in più sulle spalle e da sempre è abituato ad essere motore nella vita e esempio nel percorso educativo dei propri figli; e ora, un po’ pensieroso, magari si sente, in modo più che naturale, anche un po’ disorientato.

Lo sport allora diviene lo strumento principe in questo cammino verso un futuro di ripresa di progetti, per ovvie ragioni ora frenati e forse appannati da emergenze sanitarie di primaria importanza.

Campo da calcio e pallone assumono così un’importanza rinnovata: non sono più “solo” il luogo e l’oggetto che consentono di fare una partita, di vincere o di perdere con i gli amici, di sfidare in modo sano un  “avversario”, o, ancora, di raggiungere un sogno; ma divengono il nettare per lo stare insieme, per fare una corsa, per sentire che, in fondo, “…mi sento vivo e voglio giocare!”.

Nonostante le doverose norme igieniche, nonostante gli spogliatoi chiusi, nonostante i campionati fermi, nonostante tutto: “Voglio allenarmi!”.

Universal Solaro, grazie ad uno Staff Dirigenziale attento ad ogni minimo dettaglio organizzativo e grazie ad uno Staff di Allenatori qualificato, propone competenza puntuale e formata affinché quanto sinora descritto non risulti “solamente” una dichiarazione d’intenti, ma si traduca in una reale occasione di crescita sportiva e, oggi più che mai, sociale e personale di ogni suo atleta.

Obiettivi chiari e costanti, esercizi strutturati e contestualizzati e vicinanza empatica sono, quindi ma non in ultimo, le parole chiave per rendere possibile e sostenere questa sorprendente “inversione di tendenza”, in cui sono i nostri ragazzi a prenderci per mano e sospingerci al cambiamento; senza per questo dimenticare il nostro ruolo: essere un riferimento positivo. Certi della nostra esperienza e pronti a farci entusiasmare, abbiamo difatti il dovere di reinterpretare in modo adeguato e propositivo quanto il mondo propone noi e ai nostri figli: se è vero che ognuno di noi, a prescindere dall’età, ha le risorse per percepire ogni stimolo esterno; è altrettanto vero e ancora più importante come siano gli adulti i più pronti a dare un senso a quanto accade. E i nostri piccoli, i nostri bambini, i nostri adolescenti ci guardano proprio con questi occhi! “Voglio giocare! Ma non senza il tuo essere genitore!”.

Donato Giovanni Zaminga

Psicologo presso Settore Giovanile A.C. Milan

Docente presso Salesiani Don Bosco

Patentino Allenatore Uefa C